Anche durante l’emergenza Covid la medicina evolve e il dottor Lorenzo Rapisarda era presente al congresso virtuale “Retina R1.1 Virtual”, organizzato dai dottori Marco Rispoli, Maria Cristina Savastano e Luca Di Antonio. I presidenti erano il dottor Bruno Lumbroso, Ciro Tamburelli e Leonardo Mastropasqua.
Il congresso, il primo nel suo genere virtuale, è risultato estramamente efficace per poter continuare ad apprendere anche in periodi di Covid dove gli spostamenti sono limitati. Come tutti i congressi questo salotto virtuale di confronto internazionale fra vari specialisti dell’Oftolmologia è servito a introdurre nuove tecniche teoriche, chirurgiche e farmacologiche in modo da innovare la conoscenza di ogni partecipante.
Si è parlato delle principali attualità nella diagnostica retinica, della gestione dei casi critici con richiami di chirurgia e di terapia medica. Inoltre è stato affrontato un argomento di neuroftalmologia con una sessione dedicata. Infine è stata dedicata una sessione all’ ecografia oculare.
Il dottor Lorenzo Rapisarda ha superato il concorso e parteciperà ad un Master in Vitreoretinal Surgery presso l’Humanitas University. L’ammissione al concorso per soli 15 chirurghi oftalmologi ha previsto una selezione per titoli ed un colloquio scientifico che è stato eseguito tramite il sistema Skype giorno 2 dicembre. Il giudizio della commissione ha tenuto conto del voto di laurea, specializzazione, pubblicazioni scientifiche su peer-rewieved journals e casistica operatoria.
Questo Master rappresenta l’approfondimento scientifico più importante a livello nazionale.
Il corso ha lo scopo di formare le competenze necessarie per un moderno e completo approccio al paziente affetto da tutte le patologie del vitreo e della retina, la conoscenza delle più recenti tecniche diagnostiche, opzioni terapeutiche e lo strumentario adeguato.
Il Master si svolgerà all’Humanitas University di Milano. Avrà durata annuale e si svolgerà da febbraio 2020 a febbraio 2021.
L’angiografia OCT rappresenta lo strumento diagnostico oculistico più avanzato nel mercato mondiale. Rispetto all’OCT L’Angio OCT ci permette di studiare la vascolarizzazione dei diversi strati retinici e della Coroide senza la necessità di utilizzare mezzi di contrasto. Questo studio in passato si poteva eseguire solo con la Florangiografia retinica inoltre ci permette di visualizzare i neovasi nella degenerazione maculare senile, capirne la loro evoluzione dopo terapia intravitreale di farmaci anti vegf. Ci permette di valutare le aree di Ischemia nelle malattie vascolari come il diabete e le occlusioni vascolari. Nel paziente glaucomatoso ci permette di studiare la densità dei vasi superficiali perripapillari e della papilla ottica. Nel paziente con Miopia elevata ci permette di riconoscere la presenza di membrane vascolari. L’Angio OCT inoltre a differenza della Florangiografia offre una rappresentazione tridimensionale permettendo una visualizzazione delle diverse reti capillari. L’Angio OCT rappresenta la fusione tra OCT e Florangiografia con la possibilità di evitare la somministrazione di mezzi di contrasto endovenoso che potrebbero portare a reazioni avverse anche estremamente pericolose per la salute. Noi dello studio “Rapisarda Oculisti” dopo aver partecipato negli ultimi 3 anni a tutti gli appuntamenti nazionali ed internazionali riguardanti l’Angio OCT abbiamo deciso di acquistare questo tipo di strumentazione perché la riteniamo la più avanzata tecnica diagnostica per lo studio delle malattie retinica. È inoltre questa può essere utilizzata su pazienti con patologie cardiache, patologie polmonari, patologia redali e su donne in gravidanza senza correre alcun rischio.
Per quanto riguarda i sintomi,della rottura retinica, mentre non è avvertibile alcun tipo di dolore fisico, diventa sempre più frequente la visione di fasci luminosi improvvisi (fotopsie) e/o di corpuscoli scuri (simili a punti neri).
Quando il distacco è ormai in fase avanzata, la vista (intesa come gradi di diottria) subisce un rapido peggioramento e il paziente vede come una tenda che oscura una porzione dell’occhio.
La localizzazione di questa sorta di “sipario”, peraltro, è diametralmente opposta rispetto alla sede reale del distacco: se la tenda sembra coprire la parte superiore, è situata nella zona inferiore dell’occhio e viceversa.
Le terapie dipendono dal tipo di distacco che si ha di fronte. Se è “essudativo”, l’unica possibilità a disposizione è combattere la patologia che, nel caso specifico, ha cagionato il distacco. Qualora, invece, si tratti di distacco “tradizionale”, è necessario ricorrere alla chirurgia: si eseguirà una “vitrectomia” e un “peeling” (una sorta di “ripulitura”), al fine di asportare le membrane appena formate e tamponare la parte interna con gas e olio di silicone. Per il tipo più frequente di distacco, quello “regmatogeno”, in medicina sono state sperimentate con successo numerose tecniche, anche in questo caso invasive.
Tra queste, ricordiamo il cerchiaggio e/o piombaggio sclerale (cui si ricorre con maggiore frequenza per distacchi della tipologia in esame), la vitrectomia e la retinopessia con gas. Tutte vengono praticate generalmente in anestesia totale e sono seguite spesso da un ricovero ospedaliero di uno o due giorni e da un periodo di bendaggio dell’occhio. Il recupero della vista è l’esito favorevole della stragrande maggioranza degli interventi eseguiti in modo tempestivo.
Le rotture retiniche sono sempre da trattare con argon laser, anche se senza sintomi soggettivi.
Spesso vengono scoperte per caso durante una visita oculistica di controllo.
Questo studio è, dal 1984, attrezzato di argon laser per trattare rotture e degenerazioni retiniche, cause di distacco retinico.
In ogni caso è da sottolineare che, ancor più che per altre malattie, la prevenzione è l’unico modo per favorire la completa guarigione da una patologia che, se trascurata, può portare perfino alla cecità.
Grazie a controlli periodici da uno specialista (da compiersi con distanza temporale ravvicinata in presenza di elementi predisponenti, come un’elevata miopia di base), è possibile intervenire tempestivamente e bloccare uno dei principali fattori scatenanti del distacco di retina: la presenza di fori nel tessuto retinico o di semplice indebolimento in micro zone del medesimo.
In questi casi, spesso, è consigliabile il ricorso al laser che, circoscrivendo le aree colpite con lievi scottature, impedisce il propagarsi della lesione o dell’indebolimento dell’intera superficie retinica.
Noi dello studio Rapisarda Oculisti ci occupiamo di effettuare tutti gli esami per prevenire o per curare le rotture retiniche. Contattaci per una visita.
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