Cerca Dottore

Tag: Retina

7 Luglio 2019

La retina è un sottilissimo strato di tessuto nervoso e sensibile alla luce che ha la funzione di permettere la focalizzazione delle immagini e inviare i messaggi visivi alla corteccia del cervello, mediante il tramite del nervo ottico.



Normalmente la retina aderisce strettamente alla parete interna dell’occhio; quando intervengono fenomeni patologici, come una o più rotture di tale pellicola, quest’ultima tende piano piano a staccarsi, con un andamento solitamente dall’alto verso il basso.
In medicina è stata riscontrata la presenza di tre tipologie di distacco di retina.
Il tipo più diffuso è quello detto “regmatogeno”: questo deriva da una degenerazione della retina che, gradualmente, ne determina la rottura o la lacerazione.
A tale fenomeno consegue una perdita di aderenza della retina con l’epitelio pigmentato, il tessuto deputato a nutrire la retina stessa: tra quest’ultima e la superficie interna dell’occhio, infatti, si va a incanalare la sostanza gelatinosa racchiusa nell’occhio, detta “vitreo”, la quale, appunto, riesce a filtrare attraverso le lacerazioni della retina.
Decisamente meno frequente è il distacco “trazionale” (che non di rado colpisce i malati di diabete), il quale si verifica quando dei lembi di tessuto fibro-vascolare, situati all’interno dell’occhio, iniziano ad esercitare sulla retina una forza centrifuga, che, a lungo andare, tende a generare lo scollamento di cui trattasi.
Nel distacco “essudativo”, invece, l’origine della patologia è imputabile a un accumulo di fluido vitreale al di sotto della retina, a seguito di eventi traumatici al viso e, in special modo, al bulbo oculare (pericolosi sono sports che implicano bruschi sobbalzi, come deltaplano o mountain-bike) ovvero quale conseguenza di tumori (es. melanoma della coroide) o di malattie infiammatorie localizzate, come l’uveite.

Il distacco del vitreo

La serie degli eventi che conducono al distacco di retina inizia con il distacco del vitreo: per questo motivo è necessario spiegare brevemente di che cosa si tratta.
Il vitreo, che non va confuso con il cristallino, è la gelatina che riempie l’interno dell’occhio, a diretto contatto con la retina: nel disegno qui sotto è colorato in azzurro. Sono rappresentate tre fasi del distacco del vitreo, da sinistra a destra.



Per vari motivi (caldo, sudorazione, traumi tra le cause più comuni) il vitreo perde la sua componente acquosa e si contrae, come una spugna strizzata, distaccandosi progressivamente dalla retina. Il paziente vede spesso lampi luminosi e nota corpi mobili nel campo visivo.

La rottura della retina



Il distacco del vitreo può determinare una o più rotture della retina, per debolezza di quest’ultima (presenza di “aree degenerative”), per adesioni anomale o per entrambi i motivi. Nel disegno, a sinistra, è mostrata una rottura di retina dalla classica forma “a ferro di cavallo”.

I sintomi della rottura di retina non sono molto diversi da quelli del distacco del vitreo.
Per questo motivo è importante recarsi dall’oculista che, riscontrando una rottura retinica, può cercare di limitare i danni praticando uno sbarramento attorno ad essa con l’argon laser, come mostrato dal disegno a destra.

 

Noi dello studio Rapisarda Oculisti ci occupiamo di effettuare tutti gli esami per prevenire o per curare le rotture retiniche. Contattaci per una visita.


Scrivimi su WhatsApp Scrivici su WhatsApp per una visita

 

Posted in Blog by Antonino | Tags: , ,
3 Giugno 2019

Cos’è?
Il pucker maculare, o membrana epiretinica, è un’alterazione anatomica dell’interfaccia tra corpo vitreo e retina: consiste nello sviluppo di una sottile membrana traslucida sopra la macula (zona centrale della retina). Quando tale membrana si contrae e si arriccia causa una deformazione e una progressiva distorsione della macula stessa, con conseguente peggioramento della visione.

Quali sono i sintomi?
Al momento della comparsa i sintomi sono rappresentati da una lieve distorsione delle immagini e, soprattutto, dei testi scritti con i caratteri più piccoli (le righe appariranno ondulate). Quando la trazione esercitata dalla membrana sulla macula aumenta, allora ci si accorge che la lettura dei testi con l’occhio interessato diventa sempre più difficile. L’evoluzione della malattia porta, infine, alla visione di una macchia che impedisce la visione centrale.

Nella maggior parte dei casi si forma spontaneamente per ragioni ancora non note. Tra le altre cause ci sono soprattutto i processi infiammatori (edema maculare dopo lungo tempo) o la complicanza di trattamenti laser retinici (particolarmente panfotocoagulazioni in pazienti affetti da retinopatia diabetica).

Come viene fatta la diagnosi?
La diagnosi viene fatta grazie all’esame del fondo oculare, che permette di visualizzare la membrana. Tuttavia, la conferma deve essere ottenuta tramite OCT (esame che consente di analizzare la retina, in particolare la macula), il quale permette di valutare l’entità della trazione e, inoltre, aiuta a controllare nel tempo la sua evoluzione.

Quali sono le terapie?
Inizialmente si valuta l’evoluzione dello sviluppo della membrana, senza effettuare un’azione diretta, ma eseguendo soltanto dei controlli frequenti (ogni 3 mesi) del fondo oculare e OCT. Nel momento in cui la trazione comporta una riduzione dell’acuità visiva rilevante si rende necessario l’intervento chirurgico di rimozione della membrana (vitrectomia con peeling maculare). Questa operazione permette di bloccare i meccanismi di trazione e, in alcuni casi, di appianare la retina, con un possibile miglioramento della sintomatologia (la distorsione viene ridotta). E’ comunque un intervento molto delicato, in quanto si agisce direttamente sulla parte più importante dell’occhio (macula) e non sempre consente di ottenere il risultato sperato.

Noi dello studio Rapisarda Oculisti ci occupiamo di effettuare tutte le diagnosi e le tarapie citati in questo articolo e attraverso esami riusciamo a studiare questo tipo di patologia oculare. Contattaci per una visita.


Scrivimi su WhatsApp Scrivici su WhatsApp per una visita

Posted in Blog by Antonino | Tags: , , , ,
23 Maggio 2019

Cos’è?

Il foro maculare è  un difetto a tutto spessore del tessuto retinico che interessa la regione centrale della retina (la fovea, a sua volta al centro della macula); è caratterizzato da un sollevamento circoscritto della retina neurosensoriale (foglietto retinico interno composto da neuroni recettori della via visiva). Oltre i 50 anni di età l’incidenza è di 3 casi su 1000. È prevalente nel sesso femminile e più frequentemente interessa un solo occhio (78-90% dei casi).

Retina con foro

 

Retina Sana

 

Quali sono le Cause?

I fori maculari generalmente si formano spontaneamente e il meccanismo non è tuttora ben chiaro; possono essere causati da traumi, da miopia elevata e, non ultimi, da fattori vascolari come la retinopatia diabetica, da occlusioni venose, retinopatia ipertensiva e nuovi vasi sottoretinici. Tuttavia, l’ipotesi più accreditata si fonda sulla teoria della “trazione vitrale” ad opera di membrane epiretiniche che scaturiscono dalla contrazione della corteccia vitreale proposta da Gass JDM e Johnson, secondo cui essa agirebbe come principale fattore scatenante.

Noi dello studio “Rapisarda Oculisti” da sempre ci occupiamo di patologie come il “Foro Maculare”  e di curare e diagnosticare le più complesse patologie dell’occhio e della vista. Inoltre siamo dotati di attrezzature moderne nel campo dell’oftalmologia oculistica con i quali, insieme alla nostra esperienza, effettuiamo approfonditi esami dell’occhio e della vista per una corretta diagnosi di eventuali malattie o patologie presenti.


Scrivimi su WhatsApp Scrivici su WhatsApp per una visita

 

Posted in Blog by Antonino | Tags: , ,
3 Aprile 2019

La Patogenesi

Le rotture sono causate da trazioni vitro retiniche dinamiche. Esse hanno una predilezione per la regione superiore del Fundus Oculi quindi temporale più che nasale. I fori invece sono causati dall’atrofia cronica della retina neurosensoriale e possono essere tondi ed ovali. Essi hanno una predilezione per la retina temporale superiore più che inferiore e sono meno pericolosi delle rotture.

La morfologia

Le rotture retiniche possono avere una delle 5 seguenti configurazione: 1) la prima rottura è quella a “Ferro di Cavallo”, esse si presentano come un lembo a forma di triangolo la cui base rimane attaccata alla retina e l’apice è tirato anteriormente dal vitreo. La rottura a ferro di cavallo consiste in 2 estensioni anteriori , Corni che s’incontrò all’apice che rivolto verso il polo posteriore; 2) La rottura a “Ferro di Cavallo incompleta” che può essere lineare, a forma di di L o forma di J; 3) “Rottura con Opercolo” esso è completamente avulso dal gel vitreale distaccato; 4) Rotture “Dialisi” sono rotture circonferenziali lungo l’ora serrata con il vitreo attaccato al margine posteriore; 5) infine abbiamo le “Rotture Giganti” che si estendono per almeno un quadrante e sono una variante della rottura a ferro di cavallo con il gel vitreale attaccato al margine anteriore della rottura. Le rotture di giganti sono più frequentemente localizzate nell’immediata retina post orale e meno comunemente all’equatore.

La Localizzazione

Anche la Localizzazione si divide in 5 patologie: 1) In “Rotture orali” che sono localizzate all’interno della base vitreale; 2) Rotture Post Orali” sono localizzate tra il bordo posteriore della base vitreale e l’equatore; 3) Rotture Equatoriali sono all’equatore o vicino a esso; 4) “Rotture post equatoriale” che sono dietro l’equatore; 5) e in fine le “Rotture Maculari” invariabilmente fori e sono localizzati alla macola.
Lo studio Rapisarda Oculisti da sempre si occupa di patologie della Retina e di risolvere tale patologia nella maggior parte dei casi.


Scrivimi su WhatsApp Scrivici su WhatsApp per una visita

 

Posted in Blog by Antonino | Tags: , ,