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Tag: OCT

4 Dicembre 2019

L’OCT permette di diagnosticare e seguire l’evoluzione di numerose affezioni retiniche, decidere se operare e quando, decidere se eseguire iniezioni intravitreali e quando . L’OCT è un esame affidabile, sensibile di altissima precisione, soprattutto con gli ultimi strumenti ad alta definizione. Le immagini mostrano dettagli delle dimensioni di millesimi di millimetri. Le immagini sono riproducibili da diversi strumenti e diversi operatori; l’esecuzione delle scansioni è rapida, semplice e soprattutto non implica la somministrazione di sostanze di contrasto. Le tomografie ottiche della retina sono altamente riproducibili. Dei punti di repere permettono di ritrovare la localizzazione esatta delle tomografie e di confrontare le immagini negli esami successivi, anche a distanza di anni.

Esame OCT – Foro maculare

Come si esegue?

Le modalità di esecuzione dell’OCT sono similari a quelle dell’esame con ultrasuoni ma con notevoli vantaggi rispetto a questa metodica. Il paziente guarda dentro l’obiettivo di una telecamera, generalmente senza istillazione di gocce per dilatare la pupilla. Vengono eseguite le riprese in pochi minuti , senza abbagliamento. Utilizzando un raggio luminoso, si evita il contatto con il bulbo. Rispetto alle angiografie non è necessaria l’iniezione di sostanze di contrasto. Ogni immagine (sezione ottica ) è ottenuta in una frazione di secondo. L’esame completo dura 10 minuti. Una mappa retinica è ottenuta in pochi secondi. Le immagini ottenute sono precise?

In quali malattie è utile eseguire l’OCT?

La sua utilità è stata dimostrata in numerose patologie:

Degenerazioni maculari senili e giovanili con o senza neovascolarizzazioni:

  • Sottoretiniche
  • Retinopatia diabetica
  • Corioretinopatie acute e croniche
  • Edemi maculari di varie origini
  • Distacchi sierosi ed emorragici della retina e dell’epitelio pigmentato
  • Eovascolarizzazioni intraretiniche e preretiniche
  • Atrofia retinica
  • Fori e pseudori maculari
  • Lesioni dell’interfaccia vitreoretinica. Trazioni vitreoretiniche.
  • Retinoschisi foveale
  • Membrane epiretiniche
  • Glaucoma

E’ molto importante per studiare il glaucoma, la sua evoluzione e la sua terapia.

Può sostituire la fluorangiografia?

In un certo numero di condizioni l’OCT permette di sostituire la fluorangiografia, soprattutto nello studio e nel seguire l’evoluzione dell’edema retinico di varie origini dopo terapia e nel seguire l’evoluzione dei neovasi dopo le iniezioni intravitreali. Non è da sottovalutare che si tratta di un esame non invasivo, da preferire ad esami invasivi che possono portare, in una certa percentuale di casi, a delle complicanze.

Cosa permette di vedere?

L’OCT permette di evidenziare, misurare e determinare a livello della retina lesioni di:

  • Alterata morfologia e deformazioni della retina
  • Differenze di densità dei tessuti
  • Aree otticamente vuote, cisti, distacchi, membrane anomale, briglie
  • Misurare lo spessore retinico
  • Misurare il volume della retina
  • Eseguire mappe retiniche

L’OCT permette nel glaucoma di evidenziare, misurare e determinare lesioni di:

  • Lo spessore degli strati retinici (fibre nervose): nel glaucoma uno dei segni precoci e la diminuzione dello spessore delle fibre nervose;
  • Misurare i vari parametri della papilla ottica: l’escavazione della papilla è uno dei segni precoci del glaucoma

Le immagini ottenute possono essere:

  • Analizzate
  • Quantificate
  • Salvaguardate
  • Confrontate fra esami successivi.

Come interpretare la mappa retinica?

La mappa retinica permette di visualizzare graficamente le lesioni al polo posteriore; Come in una mappa geografica la retina normale è di colore verde o blu ( corrisponde a una pianura ), mentre se è di spessore aumentato è gialla ( colline ), se lo spessore è maggiore è rossa ( montagne), se è molto spessa è bianca (montagne innevate ). l’OCT permette di eseguirla in 30 secondi e consente di fare una diagnosi, decidere se intervenire chirurgicamente o con laser, e di :

  • seguire l’evoluzione della malattia,
  • Quantificare le lesioni
  • Valutare le modifiche della terapia e decidere l’utilità di nuovi interventi.

Quali sono i limiti dell’OCT?

E’ difficile o impossibile da eseguire in caso di:

  • nubecole o edema corneale,
  • Opacità importanti del cristallino,
  • Orbidità del vitreo,
  • Emorragie vitreali.

Si possono ottenere immagini anche con opacità di cataratta non troppo evoluta ed anche con mezzi di tamponamento intraoculare, per esempio olio di silicone, che determina, però, degli errori nei risultati delle misurazioni.
Le cornee operate con eccimeri, anche se apparentemente trasparenti, possono modificare l’aspetto delle scansioni ed alterare i calcoli di quantificazione.

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2 Dicembre 2019

La tomografia ottica a radiazione coerente OCT è stata introdotta in Oculistica da pochi anni. Dal 2006 gli OCT spectral domain ad alta risoluzione hanno apportato dei miglioramenti importanti alle immagini retiniche e del nervo ottico. Il Professore Bruno Lumbroso è stato uno dei primi ad utilizzare queste nuove tecnologie. Ha organizzato corsi di insegnamento ed ha scritto Manuali e Libri scientifici sull’interpretazione dei nuovi OCT. Due di questi volumi sono stati tradotti in America.

Che cos’è l’OCT?
L’OCT è una tecnica di diagnosi per immagini che utilizza raggi di luce coerente e che permette l’analisi delle strutture retiniche mediante sezioni tomografiche verticali ad alta risoluzione della retina. Mentre la fluorangiografia e l’angiografia al verde di indocianina permettono di visualizzare gli strati della corioretina (semplificando molto la retina per la fluorangiografia e la coroide per la videoangiografia al verde di indocianina), l’OCT permette di visualizzare delle sezioni della retina.
In breve tempo ha permesso di ampliare in modo notevole le nostre conoscenze sulle malattie retiniche e sul glaucoma. Le esperienze accumulate ed i miglioramenti tecnici (siamo già alla V generazione spectral domain di strumenti OCT) rendono sempre più utile ed affidabile questa tecnica non invasiva, che, data la sua alta precisione, è diventata indispensabile permettendo di completare l’esame fluorangiografico e, in certi casi, di sostituirlo.
Immagini in bianco e nero o a colori.
l’OCT può dare immagini a colori o in bianco e nero, cioè con la scala dei grigi. Queste immagini sembrano meno belle di quelle a colori ma sono molto più utili per gli specialisti perché permettono di studiare dei dettagli che non sono evidenti sulle immagini a colori. Per questo i referti OCT destinati ad altri oculisti hanno quasi sempre immagini in bianco e nero.

Che cos’è l’OCT spectral domain ad alta risoluzione?
Gli OCT spectral domain ad alta risoluzione adoperano delle tecniche modernissime per studiare i tessuti della retina. I raggi luminosi degli strumenti Spectral Domain, dopo aver attraversato gli strati retinici vengono riflessi verso lo spettrometro dello strumento che li scompone in armoniche. Queste armoniche vengono studiate dallo Software che ricostruisce gli strati retinici con altissima precisione ed in pochi centesimi di secondo. I vantaggi sugli OCT classici della precedente generazione sono dovuti alla alta definizione degli strumenti ed alla estrema rapidità dell’esame che evita gli artefatti di movimento ed è molto più riposante per il paziente. Gli OCT spectral domain ad alta risoluzione hanno apportato dei miglioramenti importanti alle immagini della retina e del nervo ottico.

Che cos’è l’OCT tridimensionale?
Molti OCT Spectral Domain ma non tutti, possono darci delle immagini tridimensionali. Queste immagini in rilievo sono utilissime per lo studio delle malattie retiniche e del nervo ottico. Fra le immagini tridimensionali possiamo anche citare le immagini c scan . Mentre le immagini OCT normali sezionano la retina sagittalmente cioè dall’avanti verso il dietro, le c scan ci danno delle sezioni frontali o trasversali, a 90° delle immagini normali. Queste sezioni trasversali o frontali portano delle indicazioni molto importanti in certe patologie come i fori maculari, pseudo fori, edemi retinici, membrane neovascolari.

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4 Novembre 2019

L’angiografia OCT rappresenta lo strumento diagnostico oculistico più avanzato nel mercato mondiale. Rispetto all’OCT L’Angio OCT ci permette di studiare la vascolarizzazione dei diversi strati retinici e della Coroide senza la necessità di utilizzare mezzi di contrasto. Questo studio in passato si poteva eseguire solo con la Florangiografia retinica inoltre ci permette di visualizzare i neovasi nella degenerazione maculare senile, capirne la loro evoluzione dopo terapia intravitreale di farmaci anti vegf. Ci permette di valutare le aree di Ischemia nelle malattie vascolari come il diabete e le occlusioni vascolari. Nel paziente glaucomatoso ci permette di studiare la densità dei vasi superficiali perripapillari e della papilla ottica. Nel paziente con Miopia elevata ci permette di riconoscere la presenza di membrane vascolari. L’Angio OCT inoltre a differenza della Florangiografia offre una rappresentazione tridimensionale permettendo una visualizzazione delle diverse reti capillari. L’Angio OCT rappresenta la fusione tra OCT e Florangiografia con la possibilità di evitare la somministrazione di mezzi di contrasto endovenoso che potrebbero portare a reazioni avverse anche estremamente pericolose per la salute. Noi dello studio “Rapisarda Oculisti” dopo aver partecipato negli ultimi 3 anni a tutti gli appuntamenti nazionali ed internazionali riguardanti l’Angio OCT abbiamo deciso di acquistare questo tipo di strumentazione perché la riteniamo la più avanzata tecnica diagnostica per lo studio delle malattie retinica. È inoltre questa può essere utilizzata su pazienti con patologie cardiache, patologie polmonari, patologia redali e su donne in gravidanza senza correre alcun rischio.