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17 Dicembre 2019

I dottori Antonio e Lorenzo Rapisarda sono gli unici oculisti oftalmologi nella provincia di Siracusa e nella provincia di Catania ad avere il certificato di qualità CERSOI rilasciato dalla Società Oftalmologica Italiana SOI.

La certificazione di qualità viene ritenuta requisito ormai indispensabile per l’esercizio delle attività sanitarie.

Per questo nasce CERSOI, ente di certificazione di qualità, che è stato costituito per offrire agli oculisti italiani un’organizzazione di controllo che attesti strumenti e procedure di qualità nello svolgimento della pratica medica oftalmologica.

Attraverso CERSOI il medico oftalmologo ha a disposizione un’ampia gamma di possibilità per aderire ad un efficace sistema di qualità.

Attualmente CERSOI fornisce quattro tipologie di certificazione, a diversi livelli:

 

  1. La più completa:è la certificazione di conformità delle strutture impegnate in oculistica, nelle quali si esercitano attività diagnostica, chirurgia e chirurgia refrattiva, secondo la ISO 9001:2008. Questa è una norma internazionale che funge da “ossatura” sulla quale è stato costruito il sistema di qualità secondo i requisiti e i contenuti specifici dell’attività oculistica medica e chirurgica. Tale certificazio ne attesta la qualità totale e può essere applicata a strutture di qualunque tipo e dimensione.
  2. Per i centri oculistici chirurgici del singolo specialista : la certificazione di conformità della struttura e della qualità del percorso del paziente. Tale certificazione si riferisce non solo alla qualità della struttura, ma anche a quella dell’ intero percorso del paziente, includendo: la selezione del paziente, gli esami preparatori e i controlli post operatori, il registro delle complicanze post-operatorie, l’adeguatezza della sala operatoria, delle macchine e delle attrezzature con precisa manutenzione e acquisto non precedente ai cinque anni, l’ utilizzo del consenso informato SOI.
  3. Per i centri oculistici in cui operano diversi specialisti ognuno con i suoi pazienti:la certificazione di conformità della struttura. Questa certificazione si riferisce esclusivamente alla qualità della struttura (perché il percorso del paziente è responsabilità del singolo specialista), e ha per oggetto: l’adeguatezza della sala operatoria, delle macchine e delle attrezzature con precisa manutenzione e acquisto non precedente ai cinque anni, l’ utilizzo del consenso informato SOI.
  4. Per l’ambulatorio oculistico del singolo professionista, senza attività chirurgica :la certificazione di qualità per i requisiti strumentali degli studi medici. Questa certificazione attesta la qualità delle strumentazioni minime richieste per ogni specifica attività oculistica, lo stato di manutenzione o taratura, la procedura di sterilizzazione ove richiesto, la disponibilità di farmaci per le emergenze, la procedura di gestione delle emergenze, l’ utilizzo del consenso informato SOI.

Al seguente link è possibile visualizzare tra i vari studi oculistici la certificazione del dottor Antonio e Lorenzo Rapisarda

 

https://www.sedesoi.com/trova_oculista2.php?area=trova&pagina=trova&cognome=&nome=&provincia=&localita=siracusa

10 Dicembre 2019

Il dottor Lorenzo Rapisarda ha superato il concorso e parteciperà ad un Master in Vitreoretinal Surgery presso l’Humanitas University. L’ammissione al concorso per soli 15 chirurghi oftalmologi ha previsto una selezione per titoli ed un colloquio scientifico che è stato eseguito tramite il sistema Skype giorno 2 dicembre. Il giudizio della commissione ha tenuto conto del voto di laurea, specializzazione, pubblicazioni scientifiche su peer-rewieved journals e casistica operatoria.
Questo Master rappresenta l’approfondimento scientifico più importante a livello nazionale.
Il corso ha lo scopo di formare le competenze necessarie per un moderno e completo approccio al paziente affetto da tutte le patologie del vitreo e della retina, la conoscenza delle più recenti tecniche diagnostiche, opzioni terapeutiche e lo strumentario adeguato.
Il Master si svolgerà all’Humanitas University di Milano. Avrà durata annuale e si svolgerà da febbraio 2020 a febbraio 2021.

4 Dicembre 2019

L’OCT permette di diagnosticare e seguire l’evoluzione di numerose affezioni retiniche, decidere se operare e quando, decidere se eseguire iniezioni intravitreali e quando . L’OCT è un esame affidabile, sensibile di altissima precisione, soprattutto con gli ultimi strumenti ad alta definizione. Le immagini mostrano dettagli delle dimensioni di millesimi di millimetri. Le immagini sono riproducibili da diversi strumenti e diversi operatori; l’esecuzione delle scansioni è rapida, semplice e soprattutto non implica la somministrazione di sostanze di contrasto. Le tomografie ottiche della retina sono altamente riproducibili. Dei punti di repere permettono di ritrovare la localizzazione esatta delle tomografie e di confrontare le immagini negli esami successivi, anche a distanza di anni.

Esame OCT – Foro maculare

Come si esegue?

Le modalità di esecuzione dell’OCT sono similari a quelle dell’esame con ultrasuoni ma con notevoli vantaggi rispetto a questa metodica. Il paziente guarda dentro l’obiettivo di una telecamera, generalmente senza istillazione di gocce per dilatare la pupilla. Vengono eseguite le riprese in pochi minuti , senza abbagliamento. Utilizzando un raggio luminoso, si evita il contatto con il bulbo. Rispetto alle angiografie non è necessaria l’iniezione di sostanze di contrasto. Ogni immagine (sezione ottica ) è ottenuta in una frazione di secondo. L’esame completo dura 10 minuti. Una mappa retinica è ottenuta in pochi secondi. Le immagini ottenute sono precise?

In quali malattie è utile eseguire l’OCT?

La sua utilità è stata dimostrata in numerose patologie:

Degenerazioni maculari senili e giovanili con o senza neovascolarizzazioni:

  • Sottoretiniche
  • Retinopatia diabetica
  • Corioretinopatie acute e croniche
  • Edemi maculari di varie origini
  • Distacchi sierosi ed emorragici della retina e dell’epitelio pigmentato
  • Eovascolarizzazioni intraretiniche e preretiniche
  • Atrofia retinica
  • Fori e pseudori maculari
  • Lesioni dell’interfaccia vitreoretinica. Trazioni vitreoretiniche.
  • Retinoschisi foveale
  • Membrane epiretiniche
  • Glaucoma

E’ molto importante per studiare il glaucoma, la sua evoluzione e la sua terapia.

Può sostituire la fluorangiografia?

In un certo numero di condizioni l’OCT permette di sostituire la fluorangiografia, soprattutto nello studio e nel seguire l’evoluzione dell’edema retinico di varie origini dopo terapia e nel seguire l’evoluzione dei neovasi dopo le iniezioni intravitreali. Non è da sottovalutare che si tratta di un esame non invasivo, da preferire ad esami invasivi che possono portare, in una certa percentuale di casi, a delle complicanze.

Cosa permette di vedere?

L’OCT permette di evidenziare, misurare e determinare a livello della retina lesioni di:

  • Alterata morfologia e deformazioni della retina
  • Differenze di densità dei tessuti
  • Aree otticamente vuote, cisti, distacchi, membrane anomale, briglie
  • Misurare lo spessore retinico
  • Misurare il volume della retina
  • Eseguire mappe retiniche

L’OCT permette nel glaucoma di evidenziare, misurare e determinare lesioni di:

  • Lo spessore degli strati retinici (fibre nervose): nel glaucoma uno dei segni precoci e la diminuzione dello spessore delle fibre nervose;
  • Misurare i vari parametri della papilla ottica: l’escavazione della papilla è uno dei segni precoci del glaucoma

Le immagini ottenute possono essere:

  • Analizzate
  • Quantificate
  • Salvaguardate
  • Confrontate fra esami successivi.

Come interpretare la mappa retinica?

La mappa retinica permette di visualizzare graficamente le lesioni al polo posteriore; Come in una mappa geografica la retina normale è di colore verde o blu ( corrisponde a una pianura ), mentre se è di spessore aumentato è gialla ( colline ), se lo spessore è maggiore è rossa ( montagne), se è molto spessa è bianca (montagne innevate ). l’OCT permette di eseguirla in 30 secondi e consente di fare una diagnosi, decidere se intervenire chirurgicamente o con laser, e di :

  • seguire l’evoluzione della malattia,
  • Quantificare le lesioni
  • Valutare le modifiche della terapia e decidere l’utilità di nuovi interventi.

Quali sono i limiti dell’OCT?

E’ difficile o impossibile da eseguire in caso di:

  • nubecole o edema corneale,
  • Opacità importanti del cristallino,
  • Orbidità del vitreo,
  • Emorragie vitreali.

Si possono ottenere immagini anche con opacità di cataratta non troppo evoluta ed anche con mezzi di tamponamento intraoculare, per esempio olio di silicone, che determina, però, degli errori nei risultati delle misurazioni.
Le cornee operate con eccimeri, anche se apparentemente trasparenti, possono modificare l’aspetto delle scansioni ed alterare i calcoli di quantificazione.

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