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Glaucoma. Come si cura? Quando si opera?

26 Settembre 2018

Come si cura il glaucoma?

Il glaucoma nella sua fase iniziale si cura  con vari colliri che riducono la pressione oculare. Se dopo qualche anno queste gocce oculari non fanno più effetto si dovrà intervenire con un trattamento Laser. Se anche questa terapia non risulterà efficace sarà indispensabile un intervento chirurgico.

In che consiste il trattamento laser per il glaucoma?

Esistono due tipi di trattamento laser per il glaucoma:

  • glaucoma acuto, o ad angolo stretto: il raggio laser pratica una apertura nell’iride (iridotomia) che permette all’umore acqueo di raggiungere il trabecolato e fuoriuscire dal bulbo.
  • glaucoma cronico ad angolo aperto: il raggio laser colpisce il filtro intasato di uscita dell’umore acqueo, cioè il trabecolato permettendo così di aumentare la sua permeabilità. Il paziente però dovrà proseguire con la terapia locale; il trattamento Laser, da solo, non basta; deve essere sempre associato ad una cura con colliri.

Il glaucoma può guarire completamente?

Non è possibile. Si tratta di una malattia cronica che si riesce a stabilizzare con le cure, ma mai a guarire completamente. Ogni ritardo o dimenticanza nella somministrazione dei colliri provoca dei rialzi della pressione oculare che, anche per brevi periodi, portano ad ulteriori lesioni delle fibre ottiche. E’ dunque importante non dimenticare mai le medicazioni ad orari regolari.

Cosa provoca danni al nervo ottico?

I danni al nervo ottico sono provocati soprattutto dalla aumentata pressione dell’occhio ma intervengono anche dei fattori vascolari.

Come viene eseguita l’evoluzione del glaucoma?

E’ indispensabile che il paziente glaucomatoso si sottoponga a controlli della pressione ad intervalli brevi (ogni 2-3 mesi) e ad intervalli più lunghi, del campo visivo alla tomografia del nervo ottico e all’esame OCT dello spessore delle fibre nervose dell’occhio.

Che cos’è il campo visivo?

Il campo visivo misura l’estensione della vista dei due occhi. Durante l’esame l’occhio del paziente osserva un punto fisso davanti a sé mentre l’oculista o il tecnico spostano un punto luminoso all’interno di una cupola bianca. Normalmente il campo visivo é molto ampio; invece, in presenza di un glaucoma, il campo visivo comincia a ridursi iniziando però dalla periferia, cambiamento del quale il soggetto non si rende conto. Quando, dopo anni di evoluzione, il campo visivo é ridotto, la vista può anche essere molto buona ma il paziente non vede più lateralmente e può, per esempio, sbattere contro gli stipiti di una porta.

Che cos’è la tomografia del nervo ottico?

La Tomografia del disco ottico é un modernissimo esame che riesce a misurare il danno alle fibre ottiche misurando lo spessore delle fibre e soprattutto l’escavazione, cioè la depressione causata al nervo ottico dalla pressione oculare. Associata all’esame del campo visivo permette di avere dati quantitativi e dunque sorvegliare con maggiore precisione l’evoluzione della malattia. Uno dei dati più interessanti é il rapporto superficie del disco/superficie dell’escavazione.

Che cos’è l’esame OCT delle fibre del nervo ottico?

L’OCT permette nel glaucoma di evidenziare, misurare e determinare lesioni delle fibre del nervo ottico e l’escavazione della papilla: lo spessore degli strati retinici (fibre nervose): nel glaucoma uno dei segni precoci e la diminuzione dello spessore delle fibre nervose misurare i vari parametri della papilla ottica: l’escavazione della papilla è uno dei segni precoci del glaucoma

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